Pubblicato Domenica, 10 Dicembre 2017
Scritto da Nicola Dell'Arena

Li "FAEGN", NON SOLO TRADIZIONE

QUESTO E’ AMORE

Cosi dissi nel 2014 ripartendo da Atri l’ultima volta che ho partecipato a li faegn. Sì li faegn è amore, è gioia, è felicità, è tradizione, è magia, è mistero, è profano, é rito propiziatorio. Per uno che dalla tenera età vive questa mattinata li faegn è tutto quello che ho detto. 

Nel 2014 mi fecero un favore, mi toccò la seconda fila insieme a Dario Castagna, la prima era riservata ai due pilastri, Massimo Spezialetti e Antonio Manco. Quattro vecchietti alla manifestazione più antica di Atri e forse d’Italia. Dietro tantissime persone, con genitori e figli piccoli insieme di Atri e venuti da fuori appositamente. La mattinata mi creò una intensa emozione.

Quando ero ragazzo la manifestazione (non la chiamo processione perché non l’ho é) si ripeteva il 13 dicembre festa di S. Lucia (santa della luce e protettrice degli occhi) e le canne accese sono portatrici di luce. Già da allora era meno partecipata di quella dell’8.

Azzardo una ipotesi. Li faegn che si fanno da secoli all’inizio era per la festa di Santa Lucia (santa del terzo secolo) ma quando papa Pio IX nel 1854 proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione e stabilì la festa l’8 dicembre sicuramente il capitolo della cattedrale accoppiò la festa con il raddoppio dei faugni.

Ho letto che li faugni sono riti e feste in onore del dio Fauno e che la Chiesa li adottò con il Concilio di Nicea del 431. Sulle feste al dio Fauno riporto cosa leggo da Internet “Le Faunalis si festeggiava a dicembre, secondo i luoghi chi li festeggiava il 5, chi il 13, chi il 14 … Sui suoi altari si bruciava incenso e si libava vino, immolando agnelli e capretti”. Sui risultati del Concilio di Nicea ho letto e fatto ricerca su Internet e non ho trovato nessun punto che riguardasse l’argomento relativo a questa trasformazione.

Siamo sicuri che li faegn siano nati con il dio Fauno e non fosse originario di Atri già prima che i romani la conquistasse? Siamo sicuri che Atri non abbia preso questo rito dal mondo orientale, visto che nel VII e VI secolo avanti Cristo c’erano questi scambi? 

Li faegn è li faegn e bisogna farli. Sono alcuni anni che la notte bianca affiancata a li faegn viene criticata. Personalmente non sono per le notti bianche ed ultimamente a Malta mi sono trovato con la notte bianca e sono andato a dormire. Si può organizzare la manifestazione come era una volta, senza la notte bianca? Certo che si può. L’essenziale è che con la scusa non si voglia abolirli.

Bisogna dire chiaramente che la Notte dei faugni ha posto Atri alla ribalta regionale e nazionale. Negli anni 70 questa azione veniva svolta dalla manifestazione del 15 agosto, adesso lo fa egregiamente questa dell’8 dicembre.

Atri può rinunciare a questa ribalda nazionale a fronte del disturbo che crea per una nottata? Lo stesso disturbo lo crea anche la semplice manifestazione tradizionale. La risposta non l’ha do ma aspetto quella di molti atriani innamorati di Atri.

That’s Amore. Questo è Amore. Li faegn è amore

Nicola Dell’Arena