Pubblicato Giovedì, 20 Luglio 2017
Scritto da Nicola Dell'Arena

      Un cimelio storico da custodire     

LA CONVENZIONE DEL METRO E ATRI

La rivista Tutto_Misure n°2 del 2017, appena uscito, sotto il titolo “La metrologia nelle zone terremotate” pubblica qualcosa di storico su Atri. La notizia e la foto le ho dato io al prof. Vigo che ringrazio sentitamente per la cordialità ed per lo sforzo fatto per la pubblicazione.

Sulla facciata della cattedrale ci sono due strane scanalature, una a destra e l’altra a sinistra.  Sono sicuro che nessuno si è chiesto cosa sono e cosa rappresentano.

Una volta partecipai ad un congresso sulla taratura e sulle misure e dal dibattito uscì fuori l’esistenza del metro nelle facciate delle chiese. Immediatamente il pensiero tornò alla fanciullezza, al grande mercato di piazza Duomo e all’uso che i commercianti di stoffa facevano di queste scanalature. E la memoria va allo zio “Nanucc”, sagrestano e cicerone della cattedrale, che spesso iniziava il giro proprio da queste scanalature. Ed è per questo motivo che nella mia mente li facevo risalire più lontano nel tempo.

Cosa sono? Sono due doppi metri che servivano per misurare la stoffa da vendere. La misura poteva essere effettuata su due metri, su un metro e moltiplicando per tutti i metri che si voleva. Un metodo semplice e imparziale nella Atri contadina ed ignorante, che si fidava anche poco del commerciante, di quel periodo. Il commerciante e l’acquirente andavano nella facciata e misuravano la lunghezza da vendere. Da fanciullo ho visto tante volte fare questa operazione.

Il 20 maggio 1875 fu firmata, a Parigi,  la “Convenzione del Metro” con l’adesione di 17 stati. La Convenzione fu un documento veramente rivoluzionario nel campo della tecnica, della politica e degli scambi commerciali. Oggi si può dire che senza di essa non possiamo vivere.

La  Convenzione stabiliva che: 1) bisognava adottare un Sistema Internazionale delle unità di misura; 2) bisognava adottare il Sistema Metrico Decimale (uso del sistema decimale per tutto fuorché per il tempo); 3) bisognava disseminare le unità di misura e garantire la riferibilità. Il 23 agosto 1890 con Regio Decreto 7088 lo Stato italiano adotta “il Sistema Metrico Decimale”.

Ebbene i metri della nostra cattedrale assumano a fatto storico perché dimostrano l’applicazione  (o la disseminazione) della Convenzione del Metro in molti paesi italiani e la riferibilità con il campione esistente a Sevrés.

Quando sono stati messi, e da chi?

Il tempo può essere fatto risalire dal 1890 in poi e quindi dal sindaco Finocchi o dai suoi successori. In quel periodo ad Atri c’erano menti eccelse, fautori del nuovo, aggiornati sulle novità e pronti a rispettare ed applicare le leggi. Per cui l’idea di mettere il metro sulla facciata poteva venire a tutti. Però io ho una versione diversa e più suggestiva. Penso che prima esisteva la stessa cosa, a partire dal cinquecento periodo di ricostruzione della facciata, con le unità di misura di quel periodo (del regno borbonico) e che a fine ottocento abbiano aggiornato solamente l’unità di misura.

Che  le scanalature siano state fatte in uno periodo susseguente alla facciata è evidente per due motivi: 1) il materiale é diverso dalla pietra d’Istria; 2) il materiale è più nuovo di tutta la facciata.

Ad oggi molte cose sono incerte e possono essere svelate con una ricerca fatta sui verbali del consiglio comunale di Atri. Ho fatto la domanda al comune per fare la ricerca e sono stato autorizzato, ma poi il tempo è tiranno e non ho avuto più la possibilità di iniziare.

Il metro di Atri: un cimelio storico da conservare e custodire gelosamente.

Nicola Dell’Arena