ATRI: AMARE RIFLESSIONI

TARTASSATI DALLA TARI

In questi giorni sono sono arrivati gli avvisi di pagamento della TARI, la tassa rifiuti solidi urbani, proprio a ridosso della scadenza della prima rata (31 Marzo 2017).

Anche quest'anno si registrano aumenti, come è sempre stato con la sola esclusione del 2014 per le abitazioni (- 2,17%) e del 2016 ( - 2,8%)per le attività commerciali.

La seguente tabella mostra l'andamento dei valori delle aliquote e la loro variazione percentuale rispetto all'anno precedente. La tabella riporta le aliquote relative alla sola componente di competenza del Comune, al netto quindi di quanto dovuto ad altri Enti ed è stata predisposta per una abitazione con 4 componenti ed una superficie di 100 Mq. e per una attività commerciale, anche essa di 100 Mq., della codifica 13 (fra le più basse per le attività commerciali) che riguarda ferramenta, abbigliamento, calzature e librerie ecc..

Come si può vedere l'aumento è stato del 10% circa per la abitazione e del 18% circa per la attività commerciale. In un periodo di crisi sembra essere veramente troppo, specie per le attività commerciali ove gli effetti della crisi sono più evidenti.

Ad  Atri,  in particolare,  si assiste alla chiusura di molte attività e si vedono diversi locali nel centro storico, precedentemente occupati, con il cartello “affittasi”.

In verità ad Atri il commercio è in crisi con la esclusione dei bar che, in controtendenza, continuano a proliferare, anche se hanno aliquote TARI molto onerose.

Da tempo ci si aspetta una riduzione del costo dello smaltimento dei rifiuti per le abitazioni e per le attività commerciali, anche in conseguenza del fatto che oramai la raccolta differenziata è andata a regime e sembra anche con buoni risultati.

Ma ciò non avviene, anzi si registra un aumento ben più corposo di quello verificatosi negli ultimi anni. Perché?

Luciano Brandimarte