Pubblicato Venerdì, 12 Ottobre 2012


UDC DI ATRI

RIORDINO DELLE PROVINCE:  E’ TEMPO DI MUOVERSI, PESCARA E’ LA SCELTA GIUSTA PER LA NOSTRA CITTA’

Partecipiamo al dibattito circa il riordino delle province previsto dalle misure di contenimento della spesa pubblica  ex art. 17 DL 95/2012 convertito con modificazioni l.135/2012.

L’opinione del nostro partito, ribadita solo pochi giorni fa, è sempre la stessa: 'Credo che la soppressione delle Province in Italia sia la migliore soluzione per dare un taglio netto alla spesa pubblica”. Il 2 Ottobre lo ha detto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini incontrando i giornalisti a Ragusa.

Dal momento, però, che la decisione governativa ha inteso procedere solo con la riorganizzazione di detti enti, dettando dei requisiti demo-territoriali fissati con la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 20 luglio 2012, è bene che le decisioni che scaturiranno dalla complessa procedura non penalizzino ulteriormente la nostra già compromessa posizione su vicende ancor più delicate (leggasi ridimensionamento Ospedale e soppressione sede distaccata del Tribunale, Giudice di Pace e non solo).

Abbiamo assistito negli ultimi mesi ad un florilegio di dichiarazioni e proposte che in alcuni casi brillano per approssimazione e scarsa conoscenza della normativa in esame.

Alcuni hanno pensato di salvarsi annettendo territori appartenenti ad altre province, ignorando che i requisiti per evitare la soppressione devono indifferibilmente essere posseduti alla data di adozione del D.C.M. sopra ricordato del 20 luglio scorso.

Altri hanno immaginato di costituire una città metropolitana anche se la riforma comporta per il momento la costituzione di 10 città metropolitane già in precedenza individuate.

Insomma quale potrebbe essere una proposta alternativa rispetto a quella uscita dal CAL (costituzione di due Province: una Chieti-Pescara e una L'Aquila-Teramo)?

La storia non solo recente dei rapporti col nostro capoluogo di provincia si è sempre distinta per una costante volontà prevaricatrice a nostro discapito, che ha conosciuto periodi di particolare recrudescenza in occasione delle tante battaglie condotte a difesa dei nostri interessi e che a Teramo ha provocato non pochi mal di pancia.

Tenuto conto che è per noi essenziale istituire un nuovo soggetto istituzionale che coinvolga le città costiere più vicine ed i paesi della vallata del Fino, i quali già da tempo orbitano nella sfera di influenza dell’area metropolitana pescarese;

che la centralità economica e culturale di Pescara è destinata a crescere; che la sensibilità politica del ceto dirigente di quella città più volte si è dimostrata attenta alle nostre sollecitazioni; che raggiungere Pescara è di gran lunga più semplice e conveniente.

Per tutte le ragioni sopraesposte ed  in qualsiasi caso Atri dovrà cercare di inserirsi nel nuovo soggetto che farà capo alla città adriatica.

La grande  difficoltà è rappresentata dalla lunga e complessa procedura dettata per il mutamento delle circoscrizioni in base a quanto previsto dall’art 133 della Costituzione, il quale recita che:” Il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la istituzione di nuove Province nell'ambito di una Regione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su iniziative dei Comuni, sentita la stessa Regione”.

Il punto è che il passaggio all’area vasta, il cui capoluogo dovrebbe essere Pescara, significherebbe comunque il mutamento della geografia dei nuovi soggetti sorgenti dalla riforma (la provincia che ingloberà quella di Teramo e quindi anche noi e quella che assommerà Chieti e Pescara).

Che fare?

Intanto accelerare le operazioni statutarie per promuovere il passaggio, costituire dei comitati promotori assieme agli altri comuni interessati, quindi coinvolgere i nostri concittadini e sensibilizzare la regione, fino ad arrivare ad un disegno di legge che ratifichi il tanto agognato passaggio.

Tempi lunghi, quindi, ma chi la dura…

DIREZIONE COMUNALE UDC – ATRI