Pubblicato Mercoledì, 22 Febbraio 2017

"LANGUAGE DESIGN":  UN LIBRO COLTO E INTELLIGENTE DELLA NOSTRA CONCITTADINA YVONNE BINDI

LE TRAPPOLE NASCOSTE DEL MONDO DELLA COMUNICAZIONE

IMMINENTE LA PRESENTAZIONE IN ATRI

Dal 12 gennaio di questo anno è in libreria “LANGUAGE DESIGN” di Yvonne Bindi, libro che è stato presentato alla Feltrinelli di Pescara il 12 febbraio. Lei è un’atriana laureata in Comunicazione Internazionale, è Architetto dell’Informazione ed Esperta di Linguaggio e Comunicazione. Però, per entrare un po’ dentro questo libro di imminente presentazione in Atri, è indispensabile partire dal seguente episodio. Il giorno in cui Yvonne Bindi si laureò a Perugia e a pieni voti, il suo Relatore, a cerimoniale concluso, rilevò che la neo dottoressa, bravissima e preparatissima, non era affatto innamorata del capitalismo che però vive di “Comunicazione”.

Come se il Relatore avesse diagnosticato una discrasia nella persona di Yvonne Bindi. E infatti un bel giorno arriva “LANGUAGE DESIGN”, il suo libro che scopre tantissime trappole a servizio del capitalismo e non solo del capitalismo, tutte tese a conseguire i maggiori vantaggi possibili.

 D’altronde, nel libro c’è un secondo capitolo che s’intitola “Dalla parte dell’utente”. E non c’inganni il sottotitolo “Guida all’usabilità delle parole per professionisti della comunicazione” perché in realtà “LANGUAGE DESIGN” offre ai destinatari una piattaforma deontologica di regole di correttezza da rispettare nei rapporti commerciali e nella pubblicità. Forse l’intuizione del Relatore era non interamente a fuoco. Perché l’autrice del libro in realtà non rinnega i suoi anni di studio specialistico.

Insomma Yvonne è per la comunicazione già da tempo elevata a scienza, a patto però che funzioni con onestà e quindi con il rispetto assoluto delle regole nate a protezione dell’utente. E questo è il succo di questo libro. E’ sorprendente, poi, come queste pagine non siano utili solo ai comunicatori di professione ma anche a noi comuni lettori perché servono ad aprirci gli occhi. Sono pagine,  piene di humor nei testi e nei cartelli fotografati in varie parti d’Italia, ci aiutano a non cadere nelle studiate lusinghe delle pubblicità ingannevoli o nelle paludi di segnalazioni non chiare. Ecco qualche esempio. Roma, all’ingresso di una Zona a Traffico Limitato c’è un tabellone che ci indica quando si può passare e quando no. Ecco la scritta: “VARCO ATTIVO – CONTROLLO  ELETTRONICO  – accesso Z.T.L. A 1”. Gli automobilisti che s’infilano nel varco attivo sono multati perché la parola “Attivo” sta ad indicare che in quel varco sono attivi i controlli come videocamere  e fotocellule. Un dubbio viene. l’Amministrazione senza scrupoli fa cassa imbrogliando gli automobilisti!

Adesso spostiamoci In una sede ACI dove ci poteva essere un cartello: “Qui potete pagare il bollo auto”. C’era invece uno sproloquio di tredici incomprensibili righi scritti in burocratese e allineati centralmente così come si fa per le lapidi dei defunti. Silvi Marina – un po’ in tutto il territorio comunale c’è un cartello: “COMUNE DI SILVI MARINA – DIVIETO DI CONTRATTARE PRESTAZIONI SESSUALI SU TUTTO IL TERRITORIO DEL COMUNE”. Qui non ce la faccio a commentare … anche se l’autrice coglie l’occasione per metterci al riparo dalle possibili ambiguità della lingua. IL libro continua con numerosi esempi sempre “scientificamente studiati e spiegati”.

E’ così distribuito in Feltrinelli un libro nuovissimo, colto, intelligente e soprattutto utile a tutti perchè ci fa riflettere sulle sue pagine leggere tipiche di chi ha il dono della scrittura.

Per chi vuole saperne di più ecco due recensioni del libro scritte da due esperti del campo:
 
Language design. Guida all’usabilità delle parole per professionisti della comunicazione. di Luca Rosati, architetto dell'informazione e docente preso l'Università per Stranieri di Perugia.
 
Le parole, prima indispensabile interfaccia di Luisa Carrada, esperta di scrittura professionale, editor, docente e blogger.