Pubblicato Venerdì, 10 Febbraio 2017
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni

I PROCESSI MEDIATICI : LA RAGGI DEVE  CADERE

La Raggi con la barzelletta della polizza assicurativa è uscita più rafforzata. Che la Raggi fosse uscita più forte si è visto subito quando, il venerdì, è stata intervistata da Mentana, acerrimo nemico del M5s, il quale ha dovuto ammettere che sulla polizza non c’era nulla di nulla e che esisteva un accanimento mediatico sulla giunta Raggi.

Quel giovedì, mentre la Raggi era sotto torchio (così hanno scritto, ma che ne sanno di quello che accadeva), tutti i giornali e i TG si sono prodigati a spararne una più grande dell’altra, chiamando anche degli esperti. Poi il venerdì la Procura dice che non c’è nulla di penalmente rilevante e tutti zitti senza neanche scusarsi del fango e delle scemenze scritti il giorno prima. E qui bisogna aprire una parentesi tutta italiana. Come al solito i giornali hanno informazioni e documenti senza che l’indagato sappia nulla. Un grosso dubbio ho da anni, premesso che le informazioni le possono dare solo il giudice o qualche talpa della procura, i giornali queste informazioni le pagano e le pagano anche in nero?

La polizza vita sottoscritta da tanti italiani consiste nel dare all’assicurazione una quota annuale di denaro e riprendere alla fine (dopo 10 o 20 anni) qualcosa in più di quanto versato. L’unico vantaggio che si ha è quello di detrarre circa il 30% della quota versata annualmente dalle tasse. Nelle polizze ci sono due clausole particolari: 1) in caso di morte il beneficiario, persona diversa da chi l’ha sottoscritto, prende la somma maturata, e nel caso della Raggi non avrebbe preso 30.000 euro come hanno strombazzato tutti i giornali, ma molto meno; 2) la somma maturata si può ritirarla prima della scadenza ma con una forte penale.

Tutti i giornali hanno scritto che alla Raggi è stata intestata una polizza da 30.000 euro, come se i soldi fossero già nelle sue mani ed è tutto sbagliato. Bugia colossale. Il Giornale titola “una polizza vita ammazza la Raggi” e poi con intervista un esperto, ex consigliere del M5s di Torino, Il quale fa chiaramente capire, con la frase “non tracciabile”, che si tratta di tangenti ed addirittura postdatati. E’ la bugia più ridicola. Romeo 6 anni prima, quando nessuno lo conosceva e quando la Raggi non era neanche consigliere comunale, prendeva delle tangenti per la Raggi e per non farsi scoprire dallo Stato le trasformava in polizze. Nell’assurdo si è dimenticato che il pagatore doveva versare la tangente ogni anno. Abbiamo inventato la tangente a rate.

Sullo stesso argomento dalla “non tracciabilità” scrivono La Repubblica, Il Messaggero e Il Corriere della Sera ipotizzando denaro della malavita oppure finanziamento occulto per la campagna elettorale. Barzelletta  incredibile. Romeo ha aperto una polizza sapendo che 6 anni dopo doveva servire a nascondere soldi in nero per la Raggi, dove al massimo si poteva mettere 3.000 euro. Si può replicare che Romeo abbia aperto 6-7 polizze, ma finora i giudici hanno tirato fuori solo quello della Raggi, con beneficiario altri esponenti del M5s per arrivare a nascondere 20.000 euro. Questo non è fantasia ma il parto di una mente malata. La mia paura è che i giornalisti nel copia/incolla non abbiano capito quello che scriveva il collega.

Altra ridicola ricostruzione. Romeo ha messo come beneficiario  la Raggi e gli altri esponenti  de M5s per ricattarli in caso di vittoria. Nonostante quello che ci dicono Romeo e Marra hanno partecipato attivamente a far vincere la Raggi e per me c’era pure l’accordo che in caso di vittoria venivano premiati. Succede in tutti i partiti e per tutti gli uomini politici. Il fatto non mi scandalizza per niente. Tutti i sindaci e i Ministri hanno come Capo della Segreteria una persona di loro fiducia, solo la Raggi non l’ho poteva nominare.

L’errore è stato di volere tutto e subito dopo le elezioni ed inoltre al massimo livello, cosa che la base del M5s non vuole dare.

Ci sono due indagini per abuso d’Ufficio, l’unico in Italia da secoli su migliaia di nomine di cui 350 ne ha fatto solo la Presidenza del Consiglio. Ricordo quasi tutti toscani e nessuno ha mosso un dito. Aspettiamo cosa succede. Ed intanto, per me il sindaco di Roma batte i poteri forti per 2 a 0.

Nicola Dell’Arena