Pubblicato Sabato, 14 Gennaio 2017

AL PRIMO POSTO LA SICUREZZA

LA SCUOLA NON E’ UNA ROULETTE RUSSA

I bambini sono portatori di speciali ed inalienabili diritti che la scuola per prima è chiamata a rispettare; i bambini non sono solo dei loro genitori, sono di tutti, sono della società che li deve proteggere e difendere.

A  seguito  degli  eventi  sismici  degli  ultimi  mesi  è  tornata  prepotentemente  alla  ribalta  la questione della sicurezza nelle scuole.

Il Comitato Genitori Scuole di Atri nasce proprio con l’intento di perseguire e difendere la sicurezza dei bambini nelle scuole.

Dopo il sisma del 24 Agosto si è creata maggiore complicità e comunicazione tra i genitori, ulteriormente preoccupati a seguito dell’evento sismico in quanto già consapevoli delle ben note carenze dal punto di vista della sicurezza delle scuole atriane, nessuna delle quali, tra l’altro, in possesso di agibilità edilizia.

Forti  del  diritto/dovere  di  ciascun  genitore  di  proteggere  i  propri  figli,  il  Comitato  viene costituito ed inizia il suo lavoro determinato e caparbio alla ricerca di risposte concrete ad esaustive da parte dell’amministrazione comunale.

Lo Stato italiano, a seguito di eventi catastrofici, decide di imporre ai comuni di effettuare la verifica dello stato di sicurezza degli edifici scolastici, impone una tempistica e definisce un sistema unico per tutti: la scheda di Vulnerabilità Sismica.

Tutti  i  Comuni  avrebbero  dovuto  far  compilare  le  schede  di  vulnerabilità  sismica  entro il 31/12/2013.

Un edificio esistente, per rispettare i parametri previsti dalla normativa vigente, tenuto conto di un complesso sistema di variabili che comprende la latitudine, la longitudine, la zona sismica, la tipologia di terreno, la tipologia di struttura da costruire o verificare, il tempo medio di ritorno di un evento sismico in quel sito ed altri ancora,  DEVE AVERE UN COEFFICIENTE DI SICUREZZA PARI AD UNO.

Quando il coefficiente è inferiore ad uno la struttura non è adeguata sismicamente, più è basso il coefficiente, più è alto il rischio.

Gli edifici scolastici che ospitano la scuola materna ed elementare in Via Umberto I e la scuola media “Mambelli-Barnabei” in Via finocchi ad Atri hanno coefficienti di vulnerabilità sismica molto prossimi allo zero.

E’ evidente che le strutture esistenti stando all’analisi dei dati, acquisiti attraverso accesso agli atti da parte del Comitato Genitori Scuole di Atri ed analizzati in presenza di tre ingegneri ed un avvocato, presentano un livello di inadeguatezza che imporrebbe il tempestivo intervento dell’amministrazione comunale volto alla tutela della sicurezza dei bambini che in esse sono quotidianamente ospitati.

Per quanto concerne l’edificio scolastico che ospita la scuola dell’infanzia e la scuola elementare di Via Umberto I, pare si sia prossimi all’avvio dei tanto attesi lavori di messa in sicurezza e adeguamento alle norme antisismiche.

Attraverso  una  richiesta  di  accesso  agli  atti,  abbiamo  recuperato  i  documenti  relativi  alla progettazione dei lavori per l’adeguamento dell’edificio alle norme antisismiche.

L’analisi ante operam si basa su dati di una push over effettuata sulla struttura, base scientifica progettuale sulla quale dovrebbe reggersi il destino dei nostri figli.

L’analisi  ante  operam  eseguita  per  la  verifica  sismica  della  struttura  portante  del  suddetto edificio scolastico, è stata eseguita al fine di conoscere il comportamento nei confronti del sisma e poter intervenire, secondo norma tecnica vigente, sull’edificio esistente al fine di aumentarne la sicurezza con l’obiettivo finale, nel caso di un terremoto severo, di evitarne il crollo pur accettando un suo danneggiamento: in sostanza  ci dà indicazioni sul grado di sicurezza dell’edificio e quindi ci fornisce un’idea della capacità dell’edificio di resistere ad un sisma severo.

L’ edificio scolastico di Via Umberto I, risulta avere un coefficiente di sicurezza approssimato per eccesso  di 0.3 ovvero molto al di sotto del valore di adeguamento antisismico pari ad 1.

E’ evidente che la struttura, stando ai risultati delle verifiche ante operam, presentano basse capacità di resistenza nei confronti del sisma di progetto e sopportano accelerazioni di molto inferiori a quelle attese al suolo.

Considerato tale livello di inadeguatezza, sarebbe auspicabile un rapido avvio dei lavori, già progettati e finanziati (tra l’altro solo il 50% delle risorse previste per la messa in sicurezza della scuola elementare verrà utilizzata per l’adeguamento antisismico) e slittati, per ragioni non chiare, fino ad oggi.

Tuttavia bisogna considerare alcuni aspetti:

Non ci si riesce a spiegare con quale logica si vorrebbe un cantiere aperto, che opera su  una struttura con vulnerabilità sismica vicina allo zero,  mentre i bambini si trovano all’interno della stessa, stipati in numero di oltre quattrocento, in una sola ala dell’edificio, con tutte le difficoltà che potrebbero verificarsi in caso di necessità di evacuazione dell’edificio, tra l’altro sprovvisto di scala antincendio esterna.

Poiché è stata data comunicazione ufficiale che non è stato redatto un DUVRI, ci si chiede come si possa avere certezza che i lavori avverranno in maniera tale che non esista una minima potenzialità di disturbo o sovrapposizione tra opere, lavoratori, macchine, studenti ed insegnanti che si troverebbero all’interno della struttura stessa;

Bisognerebbe verificare, dati alla mano, che gli interventi previsti non modifichino in qualche misura le condizioni statiche di uno stabile con coefficiente di sicurezza prossimo allo zero;

Poiché il coefficiente di vulnerabilità sismica tiene in considerazione tutta una serie di variabili, un coefficiente di 0,3 rappresenta l’ inadeguatezza di una struttura in qualsiasi luogo essa sia ubicata, in una struttura con questi parametri:

si puo’ pensare che ci siano le condizioni per poter ospitare oltre 400 ragazzi in una sola ala dell’edificio durante i lavori?

È stato elaborato un piano di sicurezza adatto per far si che ragazzi, personale docente e non possano raggiungere il punto sicuro in caso di calamità con la nuova e provvisoria dislocazione degli spazi interni dell’edificio?

Le scale interne sono idonee e sufficienti per permettere a tutti di raggiungere il punto sicuro?

A ciò si aggiunga che stiamo parlando di un edificio scolastico che ha una parete della scuola dell’infanzia confinante con le macerie dovute al crollo del tetto della palestra avvenuto nel 2012, lasciate completamente all’abbandono, ormai diventate esempio di degrado e ricettacolo di ogni sorta di lordura; soffitti senza intonaco; termosifoni in ghisa a taglio vivo; cartelli all’interno delle finestre con la scritta “DIVIETO DI AFFACCIO” per caduta calcinacci.

In questo clima di incertezza e preoccupazione trova posto anche la scuola media “Mambelli- Bernabei”, l’unico edificio scolastico del Comune di Atri per il quale sia stata redatta la scheda di vulnerabilità sismica: si tratta di un documento risalente al 2008,  i cui dati mostrano che l’edificio è adeguato in percentuale solo al 14.3%, valore quindi anche inferiore a quello della scuola elementare  ed  è stato  pertanto  inserito  in  un “Elenco  di  priorità  di  intervento  per  gli  edifici scolastici a rischio sismico” redatto dalla Regione Abruzzo nel 2010,  a quanto pare finito nel dimenticatoio.

Su tale elenco compare tra l’altro la dicitura: “intervento finanziato con L 289”, ma alla richiesta di accesso agli atti fatta dal Comitato Genitori scuole di Atri, l’Ufficio Tecnico risponde testualmente: allo stato attuale non sono stati chiesti finanziamenti per i lavori di adeguamento sismico dell’edificio sede della scuola media Mambelli di Via Finocchi.

non  esiste  al  momento  un  progetto  per  l’adeguamento  dell’intero  stabile.  Vengono comunque effettuati interventi saltuari di manutenzione, in relazione alle disponibilità economiche dell’Ente.

non  sono  presenti  in  Comune  progetti  per  l’adeguamento  del  suddetto  edificio  alle normative antisismiche.”

Aggiungiamo che la Scuola per l’Infanzia di Via Risorgimento è stata chiusa (per cause non dipendenti dagli eventi sismici ma non per questo meno gravi) con ordinanza del Sindaco appena qualche giorno dopo l’incontro che il Dirigente scolastico aveva organizzato per tranquillizzare i genitori sulla sicurezza della scuola stessa, che tra l’altro da anni aspettava una porta antipanico mai arrivata.

I bambini, in numero di oltre sessanta, sono stati trasferiti in un’altra struttura in attesa che vengano fatti dei lavori, che dovrebbero essere di adeguamento alle norme antisismiche.

Tassello dopo tassello si è delineato uno scenario che si può definire inquietante.

Diversi i confronti avuti con il Sindaco ed il Dirigente Scolastico, alcuni più accesi, altri più collaborativi, molti i comunicati stampa e le dichiarazioni rilasciate da una parte e dall’altra, che in ogni caso non hanno portato ad una risoluzione dei problemi.

Si  è  avuta  anche  la  visita  della  testata  giornalistica  di  Sky  tg  24,  cha  ha  realizzato  un documentario inchiesta, “L’Italia Trema”, sull’Italia che non dà valore al rischio sismico.

Atri è stata scelta dalla testata giornalistica di SKY come emblema di “illusione di sicurezza”: realtà dove, carte alla mano, numerosi edifici pubblici sono vulnerabili e richiedono interventi urgenti, ma costantemente rimandati, nonostante ci siano fondi stanziati da anni.

Purtroppo i bambini sono a tutt’oggi quotidianamente non in condizione di sicurezza.

Non è accettabile per il Comitato l’idea di rassegnarsi a questo stato di fatto soltanto perché il Sindaco afferma testualmente “io non ho altra soluzione”.

La scuola non è una roulette russa.