Pubblicato Giovedì, 10 Novembre 2016
Scritto da Nicola Dell'Arena

ELEZIONI PRESIDENZIALI USA

HA VINTO TRUMP

Grazie America. Grazie cugini americani. Si, dico grazie cugini  per due motivi: 1) perché considero gli americani nostri cugini; 2) perché da facebook ho visto che quasi tutti i Dell'Arena  americani (un centinaio) votavano per Trump.

Devo confessare che a 70 anni (da sempre filoamericano ed antisovietico) stavo perdendo la fiducia nei cugini americani e al contrario mi stava aumentando quella verso Putin e la Russia. Con l'elezione di Trump e la sconfitta della Clinton mi è tornata un pochino di fiducia negli USA.

In queste a elezioni hanno vinto la maturità democratica del popolo americano e l'economia. Su Trump hanno buttato tantissimo fango come stupratore di donne e come evasore di tasse ma il popolo americano ha votato lo stesso Trump. La vittoria è avvenuta in quasi tutti gli stati. Anch’io sono rimasto allibito di questo fango e se corrispondesse alla verità. Non solo ma hanno detto che il 5l% delle donne hanno votato Trump. L’America ci ha abituati a questi cambi di partiti e non ne risentono. I due partiti americani non sono così lontani sui programmi come invece sono in Italia i 40 partiti. Sembra che a ciclo di 8 anni gli americani cambiano partiti e uomini. Ora vediamo l'economia, ovvero la tasca dei cittadini. Gli 8 anni di Obama hanno impoverito il ceto medio e la classe operaia e questi alla prima occasione se ne sono ricordati ed hanno colpito.

Il primo grande sconfitto di questa elezione è stata la famiglia Bush. Prima avevano comunicato il loro voto alla Clinton ma poi a vittoria di Trump hanno detto che hanno votato scheda bianca. Falsi e bugiardi, ma Trump dovrà tener conto delle loro opinioni.

Il secondo grande sconfitto sono i sondaggisti. Non è la prima volta che sbagliano, e per me aggiungono sempre, rispetto ai risultati, un 3 o 4 punti se si tratta del PD in Italia e della sinistra in generale. Il giorno prima dell’elezione Trump aveva avvertito gli elettori che i sondaggi erano falsati e truccati ma tutti i giornalisti del mondo non gli hanno creduto. E alla fine tutti hanno parlato di sorpresa perché prima avevano chiuso gli occhi.

Il terzo grande sconfitto sono i catastrofisti di professione. Le grandi banche, a cominciare dalla famigerata J. P. Morgan che ha venduto i titoli tossici in Italia ed anche alla Banca Etruria, i maggiori giornali e i poteri forti hanno iniziato con la Brexit, hanno continuato con Trump e stanno iniziando con il referendum italiano a prevedere catastrofi delle peggiori specie, sei pericolo e delinquente, se non voti come dicono loro. Ma il popolo non abbocca più (e non abboccheranno in Italia) ed in America hanno votato Trump. Oramai esiste uno scollamento di come votare tra poteri forti e popolazione. Ogni volta che c’è stato questo scollamento si sono presentati problemi per la democrazia, ma la colpa questa volta è dei poteri forti.

Il quarto sconfitto si chiama Barak Obama, la sua politica interna ed estera (ha fatto arrivare il terrorismo islamico in tutti paesi arabi moderati amici dell'occidente). Coadiuvato proprio dalla Clinton in politica estera, è stato uno dei maggiori motivi della sconfitta elettorale.

Papa Francesco è stato toccato di striscia dall’uragano Trump. Vi ricordate del battibecco tra i due sull’immigrazione, quando il Papa accusò Trump di non essere cristiano? Molti cattolici, ed anche qualche Cardinale, hanno votato Trump il quale però non potrà ignorare completamente quello che dice il Papa.

Dai TG di questa mattina ho visto che in migliaia sono andati sotto la casa di Trump. Accadeva anche ad Atri quando Emilio Mattucci vinceva e non dico i nomi. Vanno nelle manifestazioni di Renzi e sono pestati e definiti cretini ed imbecilli. Devastarono piazza San Giovanni a Roma, per manifestare contro Berlusconi, e furono definiti eroi. E’ questa violenza gratuita quando non si vince, è questa diversità di comportamento e di trattamento che non farà mai votare a sinistra un moderato.

Ha vinto Trump. Bravo Trump. Viva Trump. Adesso tutti cercano di salire sul carro del vincitore e pensavo che fosse una prerogativa italiana. Il programma del pericoloso Trump in politica estera: accordi e non conflitti, ci riuscirà? Speriamo di SI.

Nicola Dell’Arena