I NOSTRI AUGURI

GLI 80 ANNI DEL PROFESSOR NICOLA OCCHIOCUPO

Il 13 luglio prossimo compie 80 anni il Ch.mo Prof. Nicola Cesare Occhiocupo, insigne costituzionalista, Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Parma, di cui è stato Magnifico Rettore per 4 mandati. Un figlio illustre di Atri che ha portato come un vessillo, il nome della città dei calanchi in una delle più famose università europee.

Nato a Villa Bozza, nel mandamento di Atri, storicamente legata alla città acquaviviana raggiunta a piedi per le fiere e i mercati, e, in tempi recenti, per la festa di S. Rita con le “compagnie” salmodianti, il piccolo Nicola con la famiglia si trasferì in Atri, dimorando in Via Ferrante, “ritoccata” nel 1951, quando la propaggine verso Via S. Domenico fu intitolata al militare Aurelio Grue. Tra gli insegnanti nel ginnasio inferiore il Comm. Avv. Santino Verna, per la matematica, e tra i compagni con il quale ha coltivato sempre l’amicizia fraterna il giornalista Giovanni Verna e il bibliotecario Costanzo Marcone.

Nella Cattedrale di Atri ricevette la Cresima, amministrata dall’allora Vescovo Gilla Vincenzo Gremigni, e padrino fu il Prof. Giuseppino Mincione, poeta e latinista, anche lui di Villa Bozza. Per proseguire gli studi, dato che Atri era sprovvista in quel momento del liceo, il Prof. Occhiocupo si trasferì a Pescara, dove diversi giovani atriani si recavano quotidianamente nello stabile di Via Venezia, o con la soluzione della “pensione” da parenti o conoscenti, o da pendolari, sottoponendosi a levatacce antelucane.

Dopo la maturità classica, conseguita brillantemente, il Professore scelse Parma come sede universitaria. Nata nell’Alto Medioevo, e subito distintasi per gli studi giuridici, nell’albo d’oro vi figurano il letterato Pietro Giordani, autore di un elogio a Napoleone e il fisico Macedonio Melloni, studioso dei raggi infrarossi e inventore del “termomoltiplicatore”. Città a misura d’uomo, Parma appartiene alla categoria degli atenei con la “P” (Padova, Pavia, Perugia e Pisa), la pentade italiana della cultura.

Assistente volontario di Diritto Costituzionale, poi Incaricato e dal 1974 Ordinario, il Prof. Occhiocupo ha insegnato per breve tempo anche in Abruzzo, presso il neonato ateneo, dislocato tra Chieti, Pescara e Teramo, con il nome dell’Orbo Veggente. Per conto dell’Università di Padova, nei primi anni ’70, è stato docente a Mogadiscio e nella veste di professore nella ex-colonia italiana ritrovò il concittadino Prof. Antonio Pavone, pittore e naturalista.

Ha sposato la Prof.ssa Fauzia Margaritelli, di famiglia umbra trapiantata in Valdinievole, hanno avuto due figlie, Giuditta e Nicoletta, entrambe stimate professioniste.

Nel 1984 fu eletto Preside della Facoltà di Giurisprudenza (intanto si era laureato anche in Scienze Politiche), e cinque anni più tardi Rettore dell’Università di Parma, incarico abbinato di diritto ad altri prestigiosi incarichi, come l’appartenenza all’Ordine Costantiniano di S. Giorgio, legato alla Casa Reale Borbonica, con la Chiesa di S. Maria della Staccata a Parma. Nella città emiliana è stato pure Presidente del Collegio Europeo e del Parco Scientifico e Tecnologico, di cui è stato promotore e fondatore.

Nominato il 31 marzo 2000, Componente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), ha lasciato l’incarico di Rettore, e nel 2006 è divenuto Professore emerito. E qualche anno fa è stato Presidente del Nucleo di Valutazione della Libera Università “S. Pio V” in Roma.

Tra gli allievi, il giornalista Francesco Specchia, tornato all’attenzione dei radioascoltatori qualche settimana fa quando ha commentato su Radio 3 i fatti del giorno. Nel primo giorno, nella breve presentazione, il giornalista ha ricordato il suo Maestro, Nicola Occhiocupo, e tutti gli abruzzesi sintonizzati, hanno esultato di gioia.

Il 3 dicembre 1994, al Teatro Comunale, il Professore è divenuto cittadino onorario di Atri, in una cerimonia dove venivano presentati altri due concittadini illustri, entrambi nati nel territorio comunale: il Dott. Domenico Vecchioni, storico e diplomatico, autore di una sapida biografia su Evita, e Mons. Francesco Di Felice, già Sotto- Segretario del Pontificio Consiglio della Famiglia, Canonico Liberiano e Vaticano, e anche della Concattedrale di Atri.

Nell’ottobre 1999, il Prof. Occhiocupo, ha tenuto al Palazzo ducale di Atri, una vibrante relazione, in occasione del IV° centenario della promulgazione della Ratio Studiorum, con la firma di P. Claudio Acquaviva, Preposito Generale della Compagnia di Gesù. L’evento avrebbe rilanciato il Beato Rodolfo, il figlio del fratello duca Giovanni Girolamo, guarda caso, consorte della quasi parmense, Margherita Pio. E il nome di Rodolfo fu imposto per omaggiare uno zio emiliano.

E sempre nel ricordo dei due gesuiti atriani, il docente atriano è tornato in patria a novembre scorso, per il IV centenario della morte di P. Claudio. E anche qui una magistrale lezione sulla Costituzione. Il Professor Occhiocupo non si è voluto vincolare a nessun partito, si è sempre definito cattolico e mi piace sottolineare la sua fede ferma e schietta, imbevuta della tenerezza delle radici. Quella fede dei personaggi di Ignazio Silone, in una terra periferica, oppressa e vessata, una fede che ritrova la sua dimensione nel fitto calendario delle feste paesane e nei simulacri imballati nelle soffitte delle chiese.

E mi piace mettere in risalto anche il culto dell’amicizia del Professore, vissuto anche e soprattutto nell’alveo accademico, perché l’Università non è solo un vano della registrazione degli esami, ma un luogo di umanizzazione e umanità, proprio dove s’incarnano i valori della Costituzione.

SANTINO VERNA