Pubblicato Sabato, 25 Giugno 2016
Scritto da Nicola Dell'Arena

EUROPA ITALIA: Tra catastrofi e ricatti

Il caso inglese

Brexit che paura. Brexit che paura. Questa mattina appena mi sono svegliato ho acceso la TV per sapere i risultati, e quando ho sentito 52% contro 48% ho esultato. Da europeista arciconvinto che ero e che sono ho esultato.

Spero che da queste elezione e da quelle austriache, dove aleggia aria di brogli per i voti inviati per posta, l’Europa ne trarrà la forza e la volontà  di correggere immediatamente le cose, di cambiare le politiche fallimentare e controproducenti degli ultimi anni, altrimenti svanisce il sogno più bello, finisce il progetto meraviglioso che grandi statisti come Adenauer,  Schuman  e De Gasperi hanno regalato a tutta l’Europa.

Quante cassandre sulla via londinese! In questo mese si sono incrociate le elezioni amministrative in Italia con il referendum della Gran Bretagna. Quante cassandre sono apparse . Quanti ricatti sono  stati fatti. Quante scemenze sono state dette. Il bello è che chi le di diceva era direttamente interessato. Sulla strada di Londra c’erano cataclismi, maremoti, terremoti, eruzioni di vulcani, cadute di meteoriti, grossi sconvolgimenti economici per tutto il mondo, il peggio del peggio che non si mai verificato nella storia del mondo.

Anche in questi giorni sento il TG1 ripetere: perdita di 1,5 milioni di posti nella sola GranBretagna; il PIL che scende del 5% entro il  2030; il crollo degli scambi commerciali in tutto il mondo. Nulla accadrà di tutte queste previsioni catastrofiche, in economia nulla è certo, ineconomia si chiude una porta ma poi se ne può aprire un'altra più favorevole, in economiarevisioni a 6 mesi sono già incerti figuriamoci quelli a 15 anni. L’economia inglese è più indipendente da quella europea rispetto agli altri paesi. Loro hanno ancora la sterlina e non hanno l’Euro.

Ieri tutte le borse hanno subito fortissimi ribassi. La migliore è stata quella di Londra (quasi il 3%) che con le previsioni catastrofiche doveva essere la peggiore. Gli inglesi, ed anche gli industriali che erano favorevoli all’Europa, hanno capito che nulla di catastrofico avverrà e cosi la borsa non ne ha risentito. La peggiore è stata l’Italia, ed in particolare i bancari, e non si capisce il perché visto che gli scambi commerciali con l’Inghilterra sono modesti e che la situazione non cambierà  almeno nei prossimi due anni. Le banche che hanno subito forti perdite (del 25%) sono anche nel mirino dell’Italia, a cominciare da Banca Intesa di Torino.

Il problema emigrazione è stato fondamentale per lo storico voto inglese. Tutti i giorni ci ripetono che non dobbiamo costruire muri  ma intanto stiamo distruggendo l’Europa.

Brexit che paura. L’Europa ha tremato fortemente ma spero che la lezione sia salutare. Non sono né cieco e né sordo per capire che il voto inglese abbia messo una pietra sul futuro dell’Europa così come è oggi.

Nicola Dell’Arena