Pubblicato Mercoledì, 25 Maggio 2016
Scritto da Santino Verna

Respirò nella nostra città l'atmosfera francescana

RICORDO DI PADRE GIORGIO DI FEBBO

Dopo i Secondi Vespri della Dedicazione della Basilica di S. Francesco in Assisi, il 24 maggio, memoria peraltro di Maria SS. Ausiliatrice, ha incontrato sorella morte, P. Giorgio Di Febbo, O.F.M.Conv. Soffriva da non molto tempo di una malattia muscolare degenerativa ed era stato ricoverato in una clinica di Chieti, per accertamenti.

P. Giorgio era nato in Atri il 30 ottobre 1938 da Italo e Maria Mizii. Veniva da una famiglia numerosa, con l’industria delle bevande gassate, il cui punto di partenza fu l’osteria in Piazza Duomo della nonna Carmela Di Ridolfo dove venivano vendute anche le ceramiche di Castelli.

Giorgio respirò l’atmosfera francescana sin dall’infanzia, perché la casa confinava con il convento di S. Francesco, dove da poco erano tornati i figli del Poverello di Assisi che avevano fatto della chiesa il centro spirituale di Atri. Pertanto finita la scuola elementare, entrò nel probandato di Atri. Nel 1955 emise la professione temporanea e nel 1959, nella Solennità dell’Immacolata Concezione, metropoli delle feste dei Conventuali, quella perpetua.

Nel 1962 fu ordinato sacerdote nella chiesa di S. Antonio in Pescara, dall’allora Vescovo di Penne-Pescara, Mons. Antonio Iannucci, alla presenza dell’allora Ministro Provinciale, P. Antonio Patelli. Celebrò la prima Messa nella chiesa di S. Francesco in Atri, con l’omelia tenuta dall’indimenticabile P. Antonio Muccino, insigne predicatore. I canti furono ovviamente eseguiti dalla schola cantorum, impareggiabile compagine canora che eseguì il “Cantico delle Creature”, con la direzione di P. Luigi Iannitto, più tardi missionario in Turchia, dove ha scelto di rimanere tutta la vita, anche con la trasfiliazione. Per questo non è il decano della provincia abruzzese-molisana, ma lo è P. Dionisio Lattanzi.

La S. Messa novella fu registrata dal cugino Pino Perfetti, già vice-presidente della sezione locale di “Italia Nostra” e anche consigliere regionale della stessa, con il mitico “Gelosino”, posto sull’altar maggiore di S. Francesco. Il commento, corredato da una poesia dell’autore, fu affidato a mio padre Giovanni Verna, da poco giornalista professionista, mentre un altro componimento fu letto da Costanzo Marcone che due anni dopo lasciò l’Abruzzo per la professione di bibliotecario, senza mai abbandonare con il pensiero e il cuore la sua amata Atri. Il nastro fu custodito da Pino nella piccola e graziosa nastroteca di Vico Troli ed è stato trasformato in DVD nel 2011, alla vigilia della Messa d’oro di P. Giorgio, con tanto di copertina dove spicca l’esterno di S. Francesco in Atri, con la scalinata a doppia rampa in pietra di Pretoro.

Per mia nonna Liberatina Taraborelli Verna, P. Giorgio celebrò una delle prime Messe, nella chiesa della Trinità, della quale era assidua fedele, la nostra prozia Mariassunta Pacchioli Giardini, originaria di Mutignano.

Nel 1974 fu organista nella chiesa della Domus Mariae in Roma, per la consacrazione episcopale di Mons. Leopoldo Teofili, Arcivescovo di Lanciano e Vescovo di Ortona, presieduta dall’allora Penitenziere Maggiore, Card. Giuseppe Paupini. Buona parte di Atri si riversò nell’istituto romano, e l’animazione canora fu affidata alla schola cantorum che proprio in quei mesi veniva inglobata nel nascente coro “A. Di Jorio”, fondato e presieduto dal fratello maggiore di P. Giorgio, Massimo Di Febbo.

Con il capitolo provinciale ordinario del 1996 che elesse P. Domenico Paoletti, Ministro Provinciale, P. Giorgio lasciò il Cerrano e fu mandato al convento di S. Francesco al Corso in Chieti. Qui ebbe la gioia, nel 2002, di animare la liturgia mattutina trasmessa da Radio Maria, mentre si diffondevano le voci argentine dell’OFS di Chieti. Lo speaker, nella presentazione della chiesa, faceva il nome del frate atriano e sicuramente qualche concittadino sintonizzato esultò di gioia e orgoglio campanilistico.

Nel 2012, con il capitolo provinciale che rielesse per il terzo mandato consecutivo l’indimenticabile P. Giorgio Di Lembo, la cui memoria rimane in benedizione e al quale va tutta la mia gratitudine oltre che la preghiera, fu decisa la sospensione del convento di S. Francesco in Chieti, la cui chiesa aveva subito diverse lesioni dal sisma del 5 aprile 2009. Le celebrazioni erano state trasferite nella vicina S. Domenico, sempre sul Corso Marruccino, impregnata dal passaggio di S. Pompilio Pirrotti, confratello di P. Ernesto Balducci. E’ annessa al liceo “G.B.Vico” dove mio nonno Santino conseguì la maturità classica nel 1925. P. Giorgio ha celebrato e animato anche in S. Domenico. Fu trasferito nel convento di S. Francesco a Tagliacozzo, ritrovandosi con il compagno di formazione, P. Gabriele D’Addario, già Vicario Provinciale, nella veste di Guardiano.

P. Giorgio si congedò da Chieti con la Messa d’oro, presieduta da P. Giorgio Di Lembo, sul cui volto un occhio clinico attento già vedeva i segni del linfoma. E dieci mesi dopo avrebbe concluso la giornata terrena. E’ bello immaginare che i due omonimi frati si son ritrovati in Paradiso. Li accomunava la discrezione unita alla cortesia, e anche l’amore per la montagna. Una sana passione, del resto, condivisa con un drappello di confratelli della provincia, in primis P. Nicola Petrone, metafora della vita che non è una passeggiata sulla battigia, ma una faticosa strada verso la cima.

SANTINO VERNA