SPORT ATRIANO: AMARE RIFLESSIONI E DOVEROSE SPERANZE

LE VITTORIE SUL CAMPO E LE SCONFITTE BUROCRATICHE

Atri e lo sport. Gioie e dolori per gli atriani e per chi ama lo sport in questa città. Dalla politica a quello giocato sul campo, lo sport ha riconquistato interesse e attenzione nelle ultime settimane. Politicamente parlando è in corso una vera battaglia tra opposizione e maggioranza sullo stato di salute degli impianti sportivi  e su alcune assegnazioni di essi non molto trasparenti, con allusioni alla politica del manuale Cencelli (Manuale Cencelli è un'espressione giornalistica con cui si allude all'assegnazione di ruoli politici e governativi ad esponenti di vari partiti politici o correnti in proporzione al loro peso. L'espressione viene spesso usata in senso ironico o dispregiativo, per alludere a nomine effettuate in una mera logica di spartizione in assenza di meritocrazia )

Quello giocato sul campo ha visto invece una doppia promozione nella categoria superiore dell’Hatria Calcio, dalla seconda alla prima categoria, e l’ascesa imprevedibile della BDR Atri anch’essa salita in prima . Se per la storica società rossoverde era il risultato minimo raggiungibile, per la “cugina ” BDR è stato un clamoroso obiettivo senza precedenti, pensando al fatto che quest’ultima nasce da un gruppo di amici al bar che decidono di punto in bianco di vestire la maglia da gioco in modo amatoriale la domenica e senza una società importante alle spalle o chissà quale storico passato. Solo tanto entusiasmo e tanta ambizione sono la ricetta di questi traguardi. Quello  che manca alla politica fatta solo di guerre intestine e senza preludere ad alcun risultato. Si parla da anni dei nostri impianti sportivi fatiscenti, dell’inguardabile e pericoloso impianto antistante il campo sportivo a ridosso dell’Ospedale, esempio lampante di quanta pochezza abbia regnato e regni nella risoluzione di un problema serio e pericoloso per l’incolumità della gente. Si è scritto a più  riprese che l’impianto andava smantellato, che esso conteneva l’amianto e altre pericolose sostanze. Ma nulla, dico nulla è stato fatto. Anzi, sino a poco tempo fa, le squadre di calcio a cinque vi si allenavano. Con quale permesso? E autorizzati da chi? Sarà difficile autorizzare l’immediato sgombero del manufatto? Occorre l’autorizzazione della macchina burocratica? Si fa così presto a chiudere un reparto dell’ospedale e ci si mettono lustri per distruggere una baracca del genere? Tornando alle gloriose pagine, ingiallite purtroppo, del nostro sport, vorrei spendere una parola per la pallacanestro atriana, una volta all’apice del basket di categoria e persino vicino al grande sogno della massima serie. La dipartita del presidente Luigino Sciarra, da più parti criticato e non apprezzato per quanto faceva, ha fatto emergere un vuoto incolmabile . Solo tante chiacchiere di piazza, ma nessuna concreta azione per riportare Atri nel basket che conta. E’ vero che la storica crisi economica ha messo in ginocchio le nostre aziende e quindi gli introiti pubblicitari, indispensabili per costruire una squadra di livello, siano stati compromessi seriamente. Ma non mi è parso di vedere, tranne un gruppo di ragazzi volenterosi,  una volontà da parte della collettività e della pubblica amministrazione, di cercare una soluzione degna del nome. E’ increscioso vedere cinque giocatori sul parquet del nuovo palazzetto dello sport, adatto ad altre categorie, giocare in serie D, la categoria più bassa del basket.

E’ penoso assistere ad una partita con zero pubblico e mi vengono in mente quelle domeniche pomeriggio in cui tutta la città si riversava in quegli spalti ad incitare i colori rossoverdi. Comprendo che non si vive di ricordi, ma senza passato nemmeno il presente può essere migliore. La stagione dello sport atriano, con tutte le sue discipline, deve rivivere una nuova stagione di speranza e impegno, con tanto entusiasmo e unità. La politica faccia la sua parte, i cittadini sentano il desiderio di tornare ad urlare : FORZA ATRI!

MARINO SPADA