Pubblicato Martedì, 17 Maggio 2016

PUNTO NASCITE: ISTANZA-RICORSO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

SI ATTENDE RISPOSTA!

Egregio Signor Presidente,

ebbi a esprimerLe una ISTANZA/RICORSO per quanto all'oggetto, a far data  20-Gennaio-2016 e, come giusta risposta,  ebbi nota da parte del Segretario della Presidenza, nel  dr Ferdinando Tufarelli  il 9-Febbraio-2016, il quale mi avvertiva che la medesima era stata “INVIATA, PER GIUSTA COMPETENZA, AL MINISTERO DELLA SALUTE,  CIOE' ALL'On.  dr  B. LORENZIN”.

Bene, ma a tutt'oggi, 28-Aprile-2016, non ho ricevuto da parte della medesima, nessuna risposta, sia direttamente che per tramite, eventualmente,  il segretariato della Presidenza della Repubblica.

Del resto, da quello che ne so, nemmeno la Sen. On. Stefania  Pezzopane, inerente l'argomento, avendo effettuato una interrogazione alla medesima Ministra, a far data 16-2-2016, atto n° 3-02577, non mi sembra abbia ricevuto risposta adeguata all'istanza formulata, almeno  credo. Come mai? Certamente avrà molte incombenze a cui dare risposte, ma anche questa è una incombenza, interessante 16 mila firmatari di una petizione, e circa 140 mila ab. e 18 Comuni.

Il tutto, ovviamente appare ancora più sconcertante che in materia dei Punti Nascite in Abruzzo soppressi  sono sorti altri  ed ulteriori problemi proprio all'Ospedale di Atri, proprio là dove, una paziente ha partorito dando alla luce una bambina, Noemi, in costanza di NON presenza di un Punto Nascita, che ripeto era stato soppresso. Questo a significare la importanza strategica del Presidio Ospedaliero di Atri in un'ampia AREA VASTA comprendente 18 Comuni e circa 140 mila ab.  La 5° provincia d'Abruzzo.

Ma stante agli avvenimenti, è da far conoscere, che nonostante la soppressione ingiustificata ed ingiustificabile del Punto Nascite ad Atri dal 1° Novembre 2015, conseguentemente, a Gennaio-Febbraio u.s.,  c'è stata anche la soppressione della UU.OO di Ostetricia e di Ginecologia, ma questa volta senza un Decreto del Commissario ad Acta per la salute della RA, cioè del Presidente L. D'Alfonso.  

Come è stato mai possibile questo ulteriore atto? L'ha fatto di proprio pugno il Direttore Generale dell'ASL di Teramo, il dr R. Fagnano?  Peraltro con una semplice  circolare, e direi   precisamente con un: “ordine di servizio”? Oppure glielo hanno imposto? E se no, in questo caso, a cosa serve il Commissario  ad Acta Regionale alla sanità, quando potrebbe chiudere o, eventualmente anche riaprire, una UU.OO, un Direttore Generale di  una ASL qualsiasi? Ed inoltre, ed ancora, è da far notare, che nel frattempo, si noti bene: “la Giunta Regionale d'Abruzzo, ebbe ad emettere un Decreto, il n°4 del 2016 “ per accreditare o riconfermare gli accreditamenti (convenzione) per posti letto di Ostetricia e di Ginecologia a cliniche private del pescarese, ad appena qualche chilometro dall'Ospedale S. Liberatore di Atri, che nel frattempo era stato spogliato di questa  storica  struttura e, tanto per ulteriore  chiarezza, pur avendo il personale medico-ostetrico ed infermieristico dedicato, i quali, sono stati posti poi  in mobilità nell'ambito dei tre Ospedali dell'ASL teramana.

Con quale risparmio indotto non si sa. Con quale analisi dei costi, non si sa nemmeno. Si è fatto e basta!

 “Quindi posti letto pubblici soppressi senza una ragione di analisi nella produttività (numeri alla mano) giacchè, in questa struttura ultimamente soppressa, l'attività era, ed è sempre stata, di alta qualità sia per prestazioni specialistiche  di diagnosi e di cura, oltre che di attività chirurgiche in essere, anche con tecniche all'avanguardia a carattere endoscopico”.

Nel mentre si accreditavano posti letto a privati, strutture private poste a pochi km. da Atri, del Presidio Ospedaliero S. Liberatore di Atri gli stessi posti letto venivano soppressi. Perchè? Apparentemente senza una ragione tecnica e tanto meno di organici preposti, giacche anche il responsabile della UU.OO  di Ostetricia e di Ginecologia, in Atri, era stato appena nominato in quella funzione (da qualche mese) e con  un programma di rilancio dell'attività (sic!!), e pur in deficienza del sopra nominato  Punto Nascite. Perchè  dunque ciò è avvenuto? Tanto è, per ulteriori informazioni,  lo stesso responsabile, vistosi “tradito nelle sue aspettative “ , si è dimesso conseguentemente (almeno così si legge sulla stampa locale) e se ne è ritornato nelle vicine Marche, in cui la sanità pubblica è tenuta sicuramente a migliore condizione e rispetto rispetto a quella abruzzese.

Ci si domanda a questo punto: “chi è intervenuto a far si che si chiudesse il pubblico per tenere aperto il privato?”

Noi, comuni mortali non possiamo nemmeno pensare, giacchè, in Regione vige  anche la minaccia verso liberi cittadini che si azzardassero a dire la loro, potrebbero avere, ritrovarsi, una querela di parte per danni etc. Che tempi si vive in democrazia ed in Abruzzo, che tempi Signor Presidente della nostra amata Repubblica!!

Ripeto  a Lei, Signor Presidente, e fino alla nausea: perchè si chiude il pubblico e si tiene volutamente aperto il privato?  Oppure si accreditano o si rinnovano ulteriormente a strutture private poste nelle vicinanze, a qualche km appena da un' Ospedale  Pubblico nel quale le medesime specialistiche vengono  soppresse?

A norma, direi, dovrebbe essere l'incontrario, vero Signor Presidente della Repubblica Italiana, o, ed anche al Ministro della Salute dr B. Lorenzin, che su queste cose dovrebbe  invece VIGILARE affinchè non accadessero.  Invece, come si vede, in Abruzzo avviene precisamente  l'opposto.  Chissà perchè ????

Mi si scusi e mi si  perdoni l'ardire, ma in che mondo viviamo?

Ed intanto, Signor Presidente, ascoltiamo e verifichiamo che c'è  la crescita della spesa sanitaria, la crescita delle quote a carico dei cittadini tramite tikets e prestazioni non più eseguibili in regime mutualistico, senza poi contare, che  a causa  delle lungaggini nelle prenotazioni (liste d'attesa), molta gente si trova costretta ad andare da privati per risolvere i loro problemi, con i soliti viaggi della speranza ed ulteriori costi a loro carico, altro che  gratuità della sanità in Italia, e che anche statisticamente hanno determinato “l'abbassamento dell'aspettativa di vita da parte del popolo italiano”, statistiche alla mano.

Chiacchiere morte!! Ecco perchè, noi cittadini, ascoltiamo anche  il  grido di allarme del super  “Commissario Cantone”, lamentarsi e denunciare affermando per conoscenza dei fatti e non mere speculazioni politiche o chiacchiere, che le:

ASL sono luoghi di scorribande di ogni risma  di persone, che determinano sprechi e ruberie con danni di miliardi di euro  per la collettività”.

Ecco perchè, mi si permetta  l'accostamento, appare sempre più necessario reintrodurre le “AUTONOMIE” di gestione dei presidi Ospedalieri, al fine di  dare responsabilità e la fatidica concorrenzialità alle capacità gestionali, così come, per decenni, è avvenuto nel nostro Ospedale  di Atri, che ha dimostrato di essere e di fare in Regione meglio degli altri, e forse per questo, oggi risulta punito, direi soprattutto penalizzato. E' mai possibile questo? Basterebbe solo una legge, e basta. Per il resto.......... che ognuno facesse  quello che sa fare, ma almeno quello che vogliono lavorare e sanno lavorare nell'interesse pubblico, potrebbero essere premiati ed andare avanti, invece avviene tutto l'opposto in questa nostra Italia.  Perchè , mi chiedo ??? 

Mi si scusi il divagare, Signor Presidente, mi è parso necessario questo dire,  per meglio far comprendere a che livelli siamo arrivati a danno del Presidio Ospedaliero S. Liberatore di Atri.

Pertanto, nel chiudere la presente  istanza di sollecito alla Sua  gentilezza e significatività di ruolo istituzionale, nonchè di padre e Presidente di tutti gli Italiani,  Atri compresa, Le riformulo la richiesta di voler sollecitare  almeno una RISPOSTA ad un cittadino, un COMITATO, a oltre 16 mila firme, già allora consegnate,  nel 2015, al Ministero della Salute,  al Presidente della Regione Abruzzo,  all'Assessorato alla Sanità Abruzzese, nonché al Sindaco di Atri  ed al Direttore Generale ASL di Teramo. 

Quindi nell'attendere ancora fiduciosi che da parte del Ministro preposto alla Sanità pubblica, che sembra essersene dimenticata di rispondere a queste considerazioni ed istanze, la saluto con  devota osservanza, e un augurio di Buon lavoro.

Mario Marchese  (Già Sindaco di Atri), Comitato Difesa Ospedale di Atri