Pubblicato Domenica, 15 Maggio 2016

INAUGURATO A CASALBORDINO IL CENTRO ACCOGLIENZA DEI PELLEGRINI "DON ENRICO LIBERATORE"

"IL SUO GRANDE AMORE CHE ABBRACCIAVA TUTTI"

Il giorno dei funerali del caro zio Enrico il primo cittadino di Casalbordino lo aveva promesso ed è stato di parola: 8 maggio inaugurazione del Centro di Accoglienza del Pellegrino “Don Enrico Liberatore”.

Alla presenza di noi familiari, delle autorità, del padre priore Don Paolo Lemme e di molte persone della comunità della Madonna dei Miracoli è stata scoperta la targa e sono stati benedetti i locali del centro.

All’ingresso siamo stati accolti da una grande foto raffigurante zio Enrico in mezzo a tanti bambini con al lato il seguente pensiero:

“ Rifletteva la luce di Cristo che illuminava e indicava la via; aveva il fuoco dello spirito che riscaldava i cuori; possedeva l’amore con cui abbracciava chiunque lo incontrasse.”

Bellissimi e commoventi, poi, i ricordi di coloro che di volta in volta hanno preso la parola per raccontare Don Enrico.

Il priore lo ha voluto ricordare leggendo alcune righe della lettera di presentazione che lo zio scrisse ai confratelli.

“ La mia storia è quella di un’anima smarrita e vagabonda con l’unica costante di aver cercato sempre ordini puramente contemplativi… Mi sono sentito accolto, compreso oltre ogni mia speranza, sono rimasto molto contento della vita di preghiera, del raccoglimento e della serena fraternità che si respira in comunità. Sono contento e fiero di ognuno di voi che già sente come fratello carissimo il mio cuore…. Cosa desidero? Vi imploro in ginocchio di poter essere accolto come oblato, felice di porsi ai piedi della comunità e servirla con le mie umili prestazioni. Due grazie domando dal profondo del cuore, la grazia di poter partecipare alla preghiera liturgica che tanto amo e fare fraternità con voi, vivendo in questo luogo Santo fino all’ultimo mio respiro, accogliendomi come ultimo dei vs. servi.”

“Il centro di accoglienza deve rispecchiare quella che è stata tutta la vita di Don Enrico ossia un servizio che la comunità della Madonna dei Miracoli deve offrire con fraternità ed umiltà sentendosi tutti come gli ultimi dei servi”, questo ha evidenziato il sindaco nel suo breve discorso ai presenti.

Commovente infine il ricordo del caro amico fraterno Taddeo chiuso con questa citazione:

“ I migliori sono coloro che entrano nella tua vita e ti fanno vedere il sole dove tu vedi solo le nuvole; sono coloro che credono in te tanto e a tal punto che anche tu cominci a credere in te stesso; sono coloro che trasformano la tua vita, per te grigia e insignificante in una vita speciale; sono coloro che ti amano semplicemente perché esisti. Le persone così si incontrano una volta sola nella vita”.

Cosa aggiungere ancora, dalla sua morte tante sono state le manifestazioni d’affetto che a vario modo e titolo sono giunti a noi famigliari ma tutte con un unico filo conduttore, il rapporto profondo che lo zio aveva con il Signore.

Un amore forte che non teneva tutto per se ma che cercava di trasmettere a quanti incontrasse nella sua lunga, splendida quanto vagabonda vita sacerdotale.

E’ vero, è stato un nomade alla ricerca perenne di Dio, ma questo suo girovagare ha fatto si che in tanti lo incontrassero e ne apprezzassero il suo immenso modo di essere sacerdote.

Non sono state le sue tante elemosine a renderlo un santo sacerdote ma il suo cuore, il suo modo di sussurrare o di gridare le meraviglie del Signore e soprattutto lo è stato il suo modo di raccontare la misericordia di Dio essendo lui il primo ad essere misericordioso con e negli altri.

Voglio chiudere con un pensiero dell’ultima omelia dello zio e che la comunità della Madonna dei Miracoli ha voluto riportare sul loro personalissimo ricordo: “ Non abbiate paura, siate felici … il Signore è Meraviglioso!” ed ora non possiamo far altro che aggiungere: “ Don Enrico tu sei Meraviglioso!”

Caro zio GRAZIE! Grazie per tutto quello che ci hai donato e ci continui a donare.

Grazie perché con il tuo essere fratello, zio e sacerdote ci hai lasciato in eredità il profumo indelebile dell’amore misericordioso di Dio.

Con enorme affetto tuo nipote Tommaso.