Pubblicato Giovedì, 25 Febbraio 2016
Scritto da Nicola Dell'Arena

LAUDATO SI, L'ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO

Regina di tutto il creato

14a PARTE

Il quinto sottocapitolo dal titolo “amore civile e politico”  parla di: 1) “la cura per la natura è parte di uno stile di vita che implica capacità di vivere insieme e di comunione. Per questo possiamo parlare       di una fraternità universale” (paragrafo 228); 2) “troppo a lungo siamo stati nel degrado morale, prendendoci gioco dell’etica, della bontà, dell’onestà, ed è arrivato il momento di riconoscere che questa allegra superficialità ci é servita a poco” (paragrafo 229); 3) “un’ecologia integrale è fatta anche di semplici  gesti quotidiani nei quali spezziamo la logica della violenza, dello sfruttamento, dell’egoismo” (paragrafo 230); 4) “l’amore sociale ci spinge a pensare a grandi strategie che arrestino efficacemente il degrado ambientale e incoraggino una cultura della cura che impregni tutta la società” (paragrafo 230); 5) “non tutti sono chiamati a lavorare in maniera diretta nella politica, ma in seno alla società fiorisce una innumerevole varietà da associazioni che intervengono a favore del bene comune, difendendo l’ambiente naturale e urbano” (paragrafo 232).

Il sesto sottocapitolo dal titolo “i segni sacramentali e  il riposo celebrativo  parla di: 1) “l’ideale non è solo passare dall’esteriorità all’interiorità per scoprire l’azione di Dio nell’anima, ma anche arrivare ad incontrarlo in tutte le cose” (paragrafo 233 pensiero di san Bonaventura); 2) “non è perché le cose limitate del mondo siano  realmente divine, ma perché il mistico sperimenta l’intimo legame che c’è tra Dio e tutti gli esseri, e così sente che Dio è per lui tutte le cose” (paragrafo 234 pensiero di san Giovanni della Croce); 3) “i sacramenti sono un modo privilegiato in cui la natura viene assunta da Dio e trasformata in mediazione della vita soprannaturale” (paragrafo 235); 4) “la bellezza, che in Oriente è  uno dei nomi con cui più frequentemente si suole esprimere la divina armonia e il modello dell’umanità trasfigurata, si mostra dovunque: nelle forme del tempio, nei suoni, nei colori, nelle luci e nei profumi” (paragrafo 235 pensiero di Giovanni Paolo II); 5) “nell’Eucaristia il creato trova la sua maggiore elevazione. La grazia, che tende a manifestarsi in modo sensibile, raggiunge un’espressione meravigliosa quando Dio stesso, fatto uomo, arriva a farsi mangiare dalla sua creatura” (paragrafo 236); 6) “la domenica, la partecipazione all’Eucaristia ha un’importanza particolare. Questo giorno, così come  il sabato ebraico, si offre quale giorno del risanamento delle relazioni dell’essere umano con Dio, con sé stessi, con gli altri e con il mondo” (paragrafo 237).

Il settimo sottocapitolo dal titolo “la trinità e la relazione tra le creature” parla di: 1) “il Padre è la fonte ultima di tutto, fondamento amoroso e comunicativo di quanto esiste. Il Figlio che lo riflette, e per mezzo del quale tutto è stato creato si unì a questa terra quando prese forma nel seno di Maria. Lo Spirito, vincolo infinito d’amore, è intimamente presente nel cuore dell’universo animando e suscitando nuovi cammini” (paragrafo 238); 2) “per i cristiani, credere in un Dio unico che è comunione trinitaria porta a pensare che tutta la realtà contiene in sé un’impronta propriamente trinitaria” (paragrafo 239); 3) “le Persone divine sono relazioni sussistenti, e il mondo secondo il modello divino è una trama di relazioni. Le creature tendono verso Dio, e a sua volta è proprio di ogni vivente tendere verso un’altra cosa, in modo tale che in seno all’universo possiamo incontrare innumerevoli relazioni costanti che si intreccino segretamente” (paragrafo 240 pensiero di san Tommaso D’Aquino).

L’ottavo sottocapitolo dal titolo “la regina di tutto il creato” parla di: 1) Maria, la madre che ebbe cura di Gesù, ora si prende cura con affetto e dolore materno di questo mondo ferito. Così come pianse con il cuore trafitto la morte di Gesù, ora ha compassione della  sofferenza dei poveri crocefissi e delle creature di questo mondo sterminati dal potere umano” (paragrafo 241); 2) “insieme a lei, nella santa famiglia di Nazaret risalta la figura di san Giuseppe. Anche lui può insegnarci ad avere cura, può motivarci a lavorare  con generosità e tenerezza per proteggere questo mondo che Dio ci ha affidato” (paragrafo 241).

Dell’Arena Nicola