Pubblicato Giovedì, 18 Febbraio 2016
Scritto da Nicola Dell'Arena

LAUDATO SI, L'ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO

Conversione ecologica.

13a PARTE

Il secondo sottocapitolo parla di: 1) “molti sanno che il progresso attuale e il semplice accumulo di oggetti o piaceri non bastano per dare senso e gioia al cuore umano, ma non si sentono capaci di rinunciare a quanto il mercato offre loro” (paragrafo 209); 2) “l’educazione ambientale è andata allargando i suoi obiettivi” (paragrafo 210); 3) “questa educazione chiamata a creare una cittadinanza ecologica, a volte si limita a informare e non riesce a far maturare delle abitudini” (paragrafo 211); 4) affinché la norma giuridica  produca effetti rilevanti e duraturi è necessario che la maggior parte dei membri della società l’abbia accettata a partire da motivazioni adeguate” (paragrafo 211); 5) “non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo” (paragrafo 212); 6) “gli ambienti educativi sono vari: la scuola, la famiglia, i mezzi di comunicazione, la catechesi” (paragrafo 213), e tutto il paragrafo  pone l’accento sulla famiglia; 7) “alla politica e alle varie associazioni compete uno sforzo di formazione delle coscienze. Compete anche alla Chiesa. Tutte le comunità cristiane hanno un ruolo importante in questa educazione” (paragrafo 214); 8) “l’educazione sarà inefficace e i suoi sforzi saranno sterili se non si preoccupa anche di diffondere un nuovo modello riguardo all’essere umano, alla società e alla relazione con la natura” (paragrafo 215).

Il terzo sottocapitolo dal titolo “la conversione ecologica” é tutto dedicato ai cristiani con l’invito del Papa alla conversione ma non parla di programmi, di idee e di soluzioni ma “delle motivazioni che derivano dalla spiritualità al fine di alimentare una passione per cura del mondo” (paragrafo 216).

Il sottocapitolo inizia con una grande constatazione e con un dovuto riconoscimento “la grande ricchezza della spiritualità cristiana, generata da venti secoli di esperienze personali e comunitarie, costituisce un magnifico contributo da offrire allo sforzo di rinnovare l’umanità” (paragrafo 216). Esso parla di: 1) “non sarà possibile impegnarsi in cose grandi soltanto con le dottrine, senza una mistica che ci animi” (paragrafo 216); 2) “la crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore” (paragrafo 217); 3) “ricordiamo il modello di san Francesco d’Assisi, per proporre una sana relazione col creato come una dimensione della conversione integrale della persona” (paragrafo  218); 4) “la conversione ecologica che si richiede per creare un dinamismo di cambiamento duraturo è anche una conversione comunitaria” (paragrafo 219); 5) “facendo crescere le capacità peculiari che Dio ha dato a ciascun credente, la conversione ecologica lo conduce a sviluppare la sua creatività e il suo entusiasmo, al fine di risolvere i drammi del mondo, offrendosi a Dio” (paragrafo 220); 6) “invito tutti i cristiani a esplicitare questa dimensione della propria conversione permettendo che la forza e la luce della grazia ricevuta si estendano anche in relazione con le altre creature e susciti quella sublime fratellanza con tutto il creato” (paragrafo 221).

Il quarto sottocapitolo porta il titolo “gioia e pace” e parla di: 1) “la spiritualità cristiana propone un modo alternativo di intendere la qualità della vita, e incoraggia uno stile di vita profetico e contemplativo, capace di gioire profondamente senza essere ossessionati dal consumismo” (paragrafo 222); 2) “la sobrietà, vissuta con libertà e consapevolezza, é liberante. Non è meno vita, non è bassa intensità, ma tutto il contrario” (paragrafo 223); 3) “la sobrietà e l’umiltà non hanno goduto nell’ultimo secolo di una positiva considerazione” (paragrafo 224); 4) “la pace interiore delle persone é molto legato alla cura dell’ecologia e al bene comune,  perché, autenticamente vissuta, si riflette in uno stile di vita equilibrato unito a una capacità di stupore che conduce alla profondità  della vita”  (paragrafo 225); 5) “Gesù sì che sapeva stare pienamente presente davanti ad ogni essere umano e davanti ad ogni creatura, e così ci ha mostrato una via per superare l’ansietà malata che ci rende superficiali, aggressivi e consumisti sfrenati” (paragrafo 226); 6) “fermarsi a ringraziare Dio prima e dopo i pasti. Propongo ai credenti che riprendano questa preziosa abitudine e la vivano con profondità” (paragrafo 227).

Dell’Arena Nicola