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Pubblicato Mercoledì, 25 Luglio 2012

MASSIMO IOMMARINI E I COLORI DELL’ANIMA

Inaugurata ad Atri la mostra antologica nelle sale del Museo Archelogico.

 

Massimo Iommarini, prematuramente scomparso all’età di 36 anni, nel 1994, fu un personaggio singolare per la cittadina di Atri (TE), che ora Atri gli dedica un’antologica al Museo Archeologico. Massimo si occupò di poesia, di musica e di pittura. La sua arte, nata dalla passione per i grandi pittori del tempo, si dimostrò subito una ricerca continua attraverso le tecniche del disegno e dell’olio. Studiando le correnti artistiche del Novecento sviluppò
una sua tecnica tutta volta all’uso del colore nel ritrarre la realtà che lo circondava. Ispirandosi agli Impressionisti e soprattutto a Vincent Van Gogh, Massimo creò un mondo ricco di personaggi, di nature morte e di paesaggi all’insegna della luce e del colore. Il colore è il tratto che lo distingue. Tutto il suo lavoro è impostato da questo uso affascinante della tavolozza. Massimo ricercava un contatto diretto con le cose da ritrarre: i soggetti li copiava dal “vero”, come gli aveva insegnato il suo amico e grande pittore polacco Wlodzimier Zakrzewski, (al tempo Presidente all’Unesco per l’Arte), “Wlod” per gli amici. L’amicizia con Wlod fu per Massimo la prima esperienza con la pittura.

Massimo fu essenzialmente un autodidatta, senza seguire schemi definiti, ma senza mai cadere nella banalità. La formazione iniziale presso il Liceo Artistico di Teramo (dove si diplomò nel 1975), gli offrì le basi necessarie per continuare la sua ricerca. Autodidatta anche nella musica, imparò a suonare la chitarra in modo del tutto autonomo e questo strumento lo ha accompagnò in ogni momento della sua vita. Massimo scriveva e traduceva i pensieri in versi che poi univa alla musica. Eseguiva schizzi a matita e schizzi in musica. Riuscì ad esternare la sua anima, viaggiando attraverso tutte le espressioni artistiche dell’uomo nei modi più vari, perché Lui era uno Spirito Libero!

Pittura, poesia, musica, i colori della sua vita, i colori della sua anima.

All’inaugurazione della mostra, il 21 Luglio scorso, erano presenti, oltre ad un numeroso pubblico di esperti, appassionati e amici dell’artista, il Sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, la sorella e la signora Jolanda, madre di Massimo. Assai interessante la prolusione del prof. Ugo Assogna, autore della nota critica sull’elegante monografia, curata ed edita da Arianna Iezzi. La mostra resterà aperta nelle sale del Museo  Archeologico di Atri (Via dei Musei) fino al 31 agosto.