Pubblicato Sabato, 09 Gennaio 2016
Scritto da Sandro Spada

L'INESORABILE DECLINO DEL SAN LIBERATORE

ALZARE IL TIRO PER UNA PROTESTA UNITARIA

La decisione del TAR conferma  che le vie istituzionali servono a poco per far valere i propri diritti, o almeno è una via che compete agli amministratori e al Sindaco. Diversamente i vari movimenti o comitati dovrebbero continuare per la propria strada attraverso l’organizzazione di iniziative e, se occorre, alzando il tiro con proteste sempre più forti, tipo occupazioni o picchetti. E’ vero che risolvere certe questioni spetterebbe alla politica, ma purtroppo quei partiti che stanno dentro l’attuale sistema non hanno più voce in capitolo, in quanto chi amministra gli enti locali deve sottostare al governo centrale, mentre  la politica nazionale ha il compito di pilotare la nazione da una sola parte, quella tracciata dalla BCE, dalla Nato e dalla Merkel. A loro non importa se a vincere le elezioni sarà Renzi o Berlusconi, Salvini o qualche Grillino, quello che conta è che chi pilota il mezzo-Italia vada velocemente in quella direzione; chi tergiversa viene fatto fuori, con le buone (vedi Enrico Letta) o con le cattive. 

Il ridimensionamento del San Liberatore che da anni sta subendo un lento e inesorabile smantellamento ne è la dimostrazione, negli anni si sono alternati i partiti ma la musica non è cambiata. Prima era il centrodestra a fare razzia ad Atri con il Pd a recitare la parte del salvatore della patria, oggi si sono invertiti i ruoli ma la morale è sempre quella e la cosa che inquieta che a farne le spese è sempre la nostra città.

Tocca a noi dire basta, noi non vogliamo né abbiamo mai voluto polemizzare con il Comitato che difende il San Liberatore, ma penso sia giunto il momento di fare qualcosa veramente di concreto, unire le forze di tutti i movimenti organizzando una serie di iniziative senza timori, diffidando di quei politici che ci hanno preso in giro e continuano a farlo. Alzare il tiro ed il livello naturalmente nel rispetto delle regole. Lanciamo quindi l’ennesima proposta di collaborazione per una protesta dai toni nuovi, compatta ed unitaria.

Sandro Spada