Pubblicato Venerdì, 20 Novembre 2015
Scritto da Nicola Dell'Arena

LAUDATO SI, L'ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO

La distruzione del creato e i diritti degli esseri creati.

3a PARTE

Il primo capitolo dell’Enciclica è formato da 44 paragrafi ( dal 17 al 61) contenuti in 7 sotto capitoli. Sotto il titolo “Quello che sta accadendo alla nostra casa comune” riporta tutti i fatti negativi che sono stati perpetrati negli ultimi secoli nel mondo. Tutto il capitolo è da leggere con estrema attenzione, con profonda riflessione, caso per caso, problema per problema, ogni singola frase e  non con una sintetica paginetta di un articolo. 

Il Papa mette in discussione l’attuale modello di vita, di sviluppo, di produzione e di consumo ed invita  tutti ad un ripensamento ed ad un cambiamento. Inoltre mette alla luce le responsabilità del mondo sviluppato (il Nord)  per l’impoverimento di quello non sviluppato (il Sud) e le responsabilità della tecnologia e dell’economia.

Il primo sottocapitolo trattando di “inquinamento e cambiamenti climatici” pone l’attenzione: 1) alla cultura dello scarto, che colpisce tanto gli esseri umani esclusi quanto le cose che si trasformano velocemente in spazzatura (paragrafo 22); 2) al clima che è un bene comune, di tutti e per tutti (paragrafo 23); 3) ai cambiamenti climatici inauditi e di una distruzione senza precedenti degli ecosistemi, con gravi conseguenze per tutti noi (paragrafo 24). Nel paragrafo 26 il sottocapitolo finisce con una critica dura “molti di coloro che detengono più risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomi, cercando solo di ridurre alcuni  impatti negativi di cambiamenti climatici”.

Il secondo sottocapitolo tratta della “questione dell’acqua” e il PaPA punta sui seguenti argomenti: 1) l’acqua potabile e pulita rappresenta una  questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici (paragrafo 28); 2) un problema particolarmente serio è quello della qualità dell’acqua disponibile per i poveri, che provoca molte morti ogni giorno (paragrafo 29); 3) l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale (paragrafo 30).

Il terzo sottocapitolo parla della “perdita della biodiversità”  iniziando con una critica feroce “anche le risorse della terra vengono depredate  a causa di modi di intendere l’economia e l’attività commerciale e produttiva troppo legati al risultato  immediato”. Nei paragrafi che li riguarda l’Enciclica parla della scomparsa di specie vegetali e animali, della distruzione delle foreste, dei bacini  fluviali, dei mari, degli oceani, delle barriere  coralline, dei ghiacciai, praticamente di tutto il creato e si chiude  con una proposta “è necessario investire molto di più nella ricerca, per comprendere meglio il comportamento degli ecosistemi e analizzare adeguatamente le diverse variabili di impatto di qualsiasi modifica importante dell’ambiente” (paragrafo 42).

Alla fine arriva il pensiero del Papa, che sta alla base di tutta l’Enciclica (paragrafo 42) “poiché tutte le creature sono connesse tra loro, di ognuna deve essere riconosciuto il valore con affetto e ammirazione, e tutti noi esseri creati abbiamo bisogno gli uni degli altri”.

La prima domanda che mi sono posto dopo aver letta l’Enciclica, e soprattutto questo capitolo, è stata: sicuro che sia tutta farina del Papa? Sinceramente ho molti dubbi che sia stata scritta tutta dal Papa, visto le tantissime prese di posizione e risposte tecniche in essa contenute, che sfuggono anche alla mia preparazione e alle mie conoscenze tecniche.

Nicola Dell’Arena