Pubblicato Venerdì, 13 Marzo 2015
Scritto da Santino Verna

AVEVA NOSTALGIA DELLA NOSTRA CITTA'

RICORDO DI PADRE LANFRANCO SERRINI: VENNE IN ATRI PER LA CHIUSURA DEL CONVENTO

All’inizio della novena di S. Giuseppe, cara all’Ordine Francescano Conventuale di cui è patrono dal 1741, ha incontrato sorella morte P. Lanfranco Serrini, già Ministro Generale dell’Ordine Conventuale e pertanto successore del Santo Poverello di Assisi.

Nato in Osimo nel 1924, dopo la maturità classica, entrò nell’Ordine, iscrivendosi alla provincia marchigiana. Per quell’epoca, entrare in probandato a 18 anni, significava vocazione adulta. Emise la professione perpetua nel 1948 e nel 1950 fu ordinato presbitero, ricoprendo importanti incarichi nella provincia come Ministro e nell’Ordine. Fu peraltro Rettore del Collegio Missionario Teologico “Franciscanum” di Assisi, la casa dove si formano i postnovizi.

Le sue doti pastorali, umane, spirituali e culturali non sfuggirono al Beato Paolo VI che stava per nominarlo Vescovo ausiliare di Ancona. P. Lanfranco, volendo dedicarsi al tanto amato Ordine in tutto e per tutto, rinunciò a favore del confratello P. Oscar Serfilippi, più tardi Vescovo di Iesi, lasciando unico Ausiliare della città dorica, P. Bernardino Piccinelli, OSM, grande amico di Atri.

Nel 1983, al Capitolo Generale, fu eletto Ministro di tutto l’Ordine, subentrando a P. Vitale Bommarco, eletto da S. Giovanni Paolo II Arcivescovo di Gorizia. Con la pienezza del sacerdozio aveva ripreso il nome di Battesimo, Antonio, come avveniva per tutti i religiosi chiamati all’episcopato.

Per P. Lanfranco furono due importanti sessenni, e tra gli incontri più toccanti, la giornata di preghiera per la pace, voluta e attuata da S. Giovanni Paolo II in Assisi, lunedì 27 ottobre 1986.

P. Lanfranco si è impegnato fortemente per l’espansione missionaria dell’Ordine, dentro e fuori l’Europa. Il generalato ha coinciso con il crollo del muro di Berlino e la possibilità di erigere nuovi conventi e luoghi di apostolato nei Paesi dell’Est. Conosceva tutti i frati uno per uno e di tutti ricordava il nome. Davvero una garanzia e una grazia!

Sigillo del generalato l’VIII centenario della nascita di S. Antonio di Padova, patrono della provincia fino al 2013 denominata “patavina”. L’indimenticabile Generale parlò del Santo di tutto il mondo su Jesus, in un numero speciale dedicato ad Antonio, nell’imminenza delle vibranti celebrazioni. Lasciò l’incarico di successore di S. Francesco proprio nel corso della Tredicina e gli subentrò P. Gianfranco Agostino Gardin, già Ministro Provinciale di Padova e più tardi Arcivescovo Segretario della Congregazione degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica, ruolo precedentemente occupato dal Card. Vincenzo Fagiolo.

P. Lanfranco nel 1995 divenne direttore spirituale del Franciscanum e questo comportò il ritorno in Assisi. Visse la dolorosa pagina del terremoto e della morte di P. Angelo Api, della sua stessa provincia, e due visite di S. Giovanni Paolo II, la prima per il terremoto, la seconda, visibilmente infermo, per la pace, nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

In Assisi confessava i chierici, celebrava l’Eucarestia nella cappella della Madre della Chiesa voluta da P. Domenico Paoletti, prima di rientrare in Abruzzo come Ministro Provinciale, si recava in Basilica la domenica e nelle importanti occasioni. Riceveva tanti frati, italiani e stranieri, giunti alla tomba del Serafico Padre, li consiglia e li esortava, come un padre con i figli, come un nonno con i nipoti.

Nel 2010 festeggiò i 60 anni di sacerdozio al Franciscanum, presenti Mons. Gianfranco Girotti, della Penitenzeria Apostolica e l’allora Custode del Sacro Convento, P. Giuseppe Piemontese, poi eletto Vescovo di Terni-Narni-Amelia. Come direttore spirituale del collegio gli era subentrato P. Roberto Bernini, attuale Ministro Provinciale della Toscana.

Nel 2011, date le non perfette condizioni di salute, il rientro nella provincia marchigiana. Lo annunciò ai formatori e ai chierici, il Ministro, P. Giancarlo Corsini, durante un incontro nella sala del camino. Per il convento di Osimo cominciava una nuova vita, perché era stato attivato il postulato per le province dell’Italia Centrale in cammino verso l’unificazione. Ad esse si aggiunge l’abruzzese-molisana che in precedenza mandava i formandi in Assisi o a Brescia.

P. Lanfranco, assistito amorevolmente dai confratelli e dai postulanti, ha vissuto le celebrazioni dei 350 anni della morte di S. Giuseppe da Copertino, venerato nella cripta della chiesa di S. Francesco in Osimo, Santuario del Santo degli esaminandi. Ha anche concelebrato con le telecamere di Raiuno, giunte nella cittadina marchigiana, per due dirette, nel novembre 2013.

Le esequie sono state celebrate venerdì 13 marzo nel Santuario di Osimo dall’Arcivescovo Card. Edoardo Menichelli, presente il Ministro Generale P. Marco Tasca. La salma è stata tumulata nella cappella dei frati del camposanto di Osimo, accanto a P. Giulio Berrettoni, morto tre anni fa, già Custode del Sacro Convento e con questo ruolo durante il generalato di P. Serrini.

Ricordiamo la visita di P. Lanfranco al convento di S. Francesco in Atri. Fu in occasione della soppressione, avvenuta durante il capitolo del 1972. I frati lasciarono il convento il 20 gennaio 1975 e la chiesa passò ufficialmente alla parrocchia di S. Maria nella Cattedrale il 23 marzo successivo, Domenica delle Palme, con la processione dalla Basilica a S. Francesco. A distanza di tanti anni, seduto nel suo studio che si affacciava su Via Fortini in Assisi, percorsa da uno stuolo di pellegrini e turisti, P. Lanfranco ricordava Atri con grande nostalgia.

Sarebbe tornato nelle immediate vicinanze il 18 ottobre 2003, nella chiesa dell’Assunta a Silvi, per l’ordinazione presbiterale di un alunno del Collegio di Assisi, P. Fabrizio De Lellis, attuale Superiore Provinciale della giurisdizione abruzzese-molisana. Presiedeva l’indimenticabile Arcivescovo Vincenzo D’Addario, da un anno a Teramo-Atri.

L’estate scorsa, accolse i nove postnovizi italiani e stranieri che si preparavano alla professione perpetua con il secondo noviziato a Montedinove. Con la sua paterna benedizione ci esortò ad andare sempre avanti nel nome del Signore sulla scia del Serafico Padre San Francesco.

SANTINO VERNA